Indice
Attraverso l'indice è possibile visualizzare l'elenco dei complessi archivistici ordinati alfabeticamente per denominazione. L'elenco può essere anche filtrato per uno o più campi previsti nella sezione “Filtra schede”.
- Centro Camuno di studi Preistorici
(1901 - 2000)
privato
Capo di Ponte (Brescia)
- Centro culturale Francesco Luigi Ferrari di Modena
(1901 - 2000)
privato
Modena
- 1994/02/22
(dichiarazione di interesse storico)
Il Centro ha tra i suoi fini costitutivi l'attività di raccolta e archiviazione di ogni documentazione utile ai fini della ricerca storica e culturale con particolare riferimento al movimento dei cattolici democratici.
- 1994/02/22
(dichiarazione di interesse storico)
- Centro di cultura per l’educazione permanente - UNLA di Santu Lussurgiu
(1951 - 2013)
privato
Santu Lussurgiu (Oristano)
- 2024/02/08
, numero repertorio: 135
(dichiarazione di interesse storico)
L’archivio testimonia la pluridecennale attività del Centro di cultura popolare lussurgese, dalla sua fondazione in seno all’Unione nazionale per la lotta contro l’analfabetismo (UNLA) nel luglio del 1951, passando per il cambio di denominazione in Centro di cultura per l’educazione permanente (1978), fino al presente. Studi recenti considerano l’esperienza del CCP lussurgese tra le più rilevanti nel panorama nazionale per capacità organizzative e sviluppo di attività culturali e, in ambito sardo, quella di maggior spessore; l’unica capace di sopravvivere alla progressiva chiusura di tutti i centri di cultura popolare isolani avvenuta negli anni ‘70. Già nel 1954, a testimonianza dell’apprezzamento delle iniziative portate avanti dal Centro, l’UNLA nazionale, con i fondi derivanti dal Premio Feltrinelli, acquista un apposito edificio da adibire a sede delle sue attività culturali, ancora oggi in uso. Tra le personalità di rilievo emerge la figura di Francesco Antonio Salis (Su Mastru), maestro elementare lussurgese e dirigente del Centro dalla fondazione al 2007, che nel 1967 ottenne dalla giuria del “Premio Mohammed Reza Pahlavi” UNESCO la menzione d'onore per avere contribuito a migliorare la condizione sociale ed economica del suo paese e a ridurre, in pochi anni, la percentuale degli analfabeti fra i lussurgesi dal 37% al 4,5%.
Nella programmazione del Centro, alle attività dei corsi della scuola popolare per adulti si affiancano fin dall’origine le attività perseguite dalle sezioni culturali (cineforum, storia della Sardegna, filodrammatica femminile, agraria, scienze economiche e domestiche) che via via si arricchiscono con corsi pratico-teorici (taglio e cucito, tessitura, legatoria, falegnameria, meccanica) e attività laboratoriali e di addestramento professionale (per tecnici radio meccanici, frutticoltori, trattoristi, commercianti e muratori). Dalle esperienze laboratoriali nascono tre cooperative femminili di tessitrici (1956), magliaie (1963) e confezioniste (1967) che tra alterne vicende proseguirono la loro attività lavorativa fino agli anni ‘80 del Novecento.
Tra le altre iniziative di rilievo sono annoverabili le inchieste portate avanti dal gruppo autonomo di studio, costituitosi in seno al Centro nel 1958, su tematiche di interesse sociale per la comunità (ad es. sul familiarismo a Santu Lussurgiu) e il “Progetto Santu Lussurgiu”, promosso dal Consiglio d’Europa nell'ambito del “Progetto Italia” e avente come obiettivo il rilancio della cultura popolare locale nelle sue manifestazioni materiali e immateriali, da cui trae origine l’istituzione del Museo della tecnologia contadina, ancora oggi attivo.
- 2024/02/08
, numero repertorio: 135
(dichiarazione di interesse storico)
- Centro di documentazione dei movimenti F. Lorusso e C. Giuliani
(1960 - 2015)
privato
Bologna
- 2015/10/21 (dichiarazione di interesse storico)
- Centro di documentazione di Lucca
(1966 - 2008)
privato
Lucca
- 1994/08/19
, numero repertorio: 658
(dichiarazione di interesse storico)
Il materiale è considerato di notevole interesse per la rilevanza ai fini della storia sociale, politica e sindacale locale e nazionale.
- 1994/08/19
, numero repertorio: 658
(dichiarazione di interesse storico)
- Centro di documentazione ebraica contemporanea - CDEC
(1939 - 1980)
privato
Milano
- 1992/02/13
(dichiarazione di interesse storico)
L'archivio è considerato di notevole importanza perché si propone di raccolgiere conservare e divulgare le testimonianze del periodo fascista e in particolare le vicende dell'ebraismo durante la persecuzione antisemita e la partecipazione ebarica alla Resistenza italiana.
- 1992/02/13
(dichiarazione di interesse storico)
- Centro di documentazione Messapica Michele Ciracì
(1725 - 2000)
privato
Ceglie Messapica (Brindisi)
- 2012/11/12 (dichiarazione di interesse storico)
- Centro di documentazione per la pace
(1920 - 2006)
privato
Casalecchio di Reno (Bologna)
- 2015/04/30 (dichiarazione di interesse storico)
- Centro di documentazione sindacale e biblioteca Adriano Massazza Gal. Camera del lavoro di Biella
(1850 - 2018)
privato
Biella
- 2007/08/07 (dichiarazione di interesse storico)
- Centro di ricerca e archiviazione della fotografia - CRAF
privato
Spilimbergo (Pordenone)
- 1996/05/21 (dichiarazione di interesse storico)
- 2022/12/12
, numero repertorio: 36
(rinnovo dichiarazione di interesse storico)
Nei suoi oltre trent’anni di attività il Centro ha rappresentato una eccellenza nella promozione, studio e tutela del patrimonio fotografico, attiva nelle relazioni con le principali istituzioni fotografiche internazionali e con numerose università e istituti italiani di cultura nel mondo e lo svolgimento di numerosi corsi.
La produzione di oltre 100 cataloghi, ormai da anni in autonomia dall’originaria collaborazione con Art&, contribuisce costantemente alla missione di promuovere la cultura fotografica internazionale come il patrimonio conservato nei propri archivi, generando un circuito virtuoso di conoscenza e condivisione che ha pochi uguali in ambito nazionale.
Ministero della cultura
