9 lettere e biglietti di Camillo Benso di Cavour (1837 - 1860)
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9 unitàDescrizione:
Si tratta di:1) Lettera di Cavour al conte di Salmour del 21 ottobre 1850 manoscritta su quattro facciate, su carta intestata del Ministero dell'Agricoltura e del Commercio indirizzata al conte di Salmour. Il testo è di cancelleria, mentre la firma è autografa di Cavour.
Cavour era stato appena nominato ministro dell’Agricoltura e del Commercio l’11 ottobre di quell’anno quando si rivolge Ruggiero Gabaleone conte di Salmour (1806-1878), ufficiale del Genio, agronomo, economista e diplomatico, che intrattenne un saldo rapporto amicale e politico con il conte di Cavour per tutta la sua carriera politica. Con questa lettera Cavour chiedeva la disponibilità di Salmour a recarsi in Savoia per studiare le esigenze del territorio in merito alla formazione di tecnici per lo sviluppo dell’agricoltura (in particolare, chiedendo di sondare a questo proposito la disponibilità all'insegnamento del canonico Chamousset e del signor Bébert) e per riprendere in mano la questione dei comizi agrari. Il conte di Salmour, deputato alla Camera di Torino all’epoca della lettera, dopo aver dato negli anni precedenti un sostanziale contributo al dibattito intorno ai temi agrari sia come presidente dell’Accademia di Agricoltura di Torino sia con opuscoli e studi. La lettera di Cavour del 21 ottobre 1850 costituisce un importante documento che concorre a definire il ruolo e le caratteristiche di un personaggio pubblico rilevante per il suo contributo all’amministrazione statale e per il rapporto con lo statista Cavour. La lettera di risposta di Salmour a Cavour, datata 25 ottobre 1850 è conservata presso l'Archivio di Stato di Torino e pubblicata nell'Epistolario, 1850, n. 252.
2) Lettera di Cavour al conte di Salmour del 19 febbraio 1859 manoscritta su due facciate, su carta semplice indirizzata al segretario generale del Ministero degli Affari Esteri conte di Salmour. Il testo è di segreteria, la firma è autografa di Cavour, Presidente del Consiglio dei ministri del Regno di Sardegna, che si rivolge al conte di Salmour, segretario generale del Ministero degli Affari Esteri, con la proposta di rappresentare il Regno di Sardegna al Congresso Sanitario Internazionale di Parigi in programma a partire dal 1° marzo di quell’anno. Questa lettera permette di fare luce su un malinteso tra lo statista e l'alto funzionario e amico, che si svolse nel febbraio 1859 proprio intorno alla proposta di partecipare al congresso parigino. La proposta era già stata formulata informalmente in una lettera a Salmour del 13 febbraio (Epistolario, 1859, n. 182), Salmour che il successivo 16 febbraio confermava la disponibilità alla missione, pur contestando il grave sacrificio personale che comportava accettare una posizione ritenuta non consona all’impegno pubblico e alla fedeltà all’amico (Epistolario, 1859, n. 198). La citata lettera del 19 febbraio è richiamata in quella che Salmour scrive a Cavour il 22 febbraio, dichiarando la soddisfazione di accettare la missione a Parigi come aggiuntiva e non alternativa al
titolo e grado di segretario generale del Ministero degli Affari Esteri, e scusandosi per l’incomprensione dei termini della proposta. Un’ulteriore lettera di Cavour del 26 febbraio 1859 (Epistolario, 1859, n. 235) chiude il malinteso e conferma l’incarico della missione parigina a Salmour. La lettera del 19 febbraio 1859 permette di delineare il rapporto politico e personale tra i corrispondenti e concorre alla conoscenza della carriera politica di Salmour, che proprio durante il congresso parigino avrebbe ricevuto l'incarico di ambasciatore del Regno di Sardegna a Napoli.
3) Lettera di Cavour a Giacomo Giovanetti senza data (ma inizio 1847) manoscritta su tre facciate, su carta semplice con destinatario non nominato. Tutto il testo e la firma di mano di Cavour. Nella lettera, lo statista condivideva con Giacomo Giovanetti (1786-1849), economista e giurista esperto della giurisprudenza delle acque irrigue, le proprie considerazioni sulla situazione dell'Associazione Agraria di Torino, di cui era consigliere. In quel momento il confronto di idee si era trasformato in uno scontro politico tra il conte di Salmour da un lato, che aveva il sostegno di Cavour “in tutto ciò ch'esso farà di compatibile colle mie opinioni, che rimangono qual furono sempre liberali e progressive”, e i radicali Lorenzo Valerio (1810-1865) e Riccardo Sineo (1805-1876). Questa lettera contribuisce a far conoscere l'alto tenore della corrispondenza intercorsa tra i due in quello stesso 1847, quando Cavour coinvolse Giovanetti nell'avventura politica della fondazione del quotidiano politico “Il Risorgimento”.
4) Lettera di Cavour a Enrico Martini, senza data (ma prima metà di luglio 1853) manoscritta su tre facciate, su carta semplice. Il testo e la firma sono di mano di Cavour. Nella lettera manoscritta, indirizzata al deputato Enrico Martini (1818-1869), lo statista dava riscontro della ricezione delle osservazioni del conte Siméon sul capitolato delle acque irrigue del Vercellese e in particolare sulla determinazione delle tariffe, inviate con lettera dello stesso Martini il 29 giugno 1853. La risposta definitiva veniva posticipata dopo la consultazione dell’ingegner idraulico Carlo Noè (1812-1873), all’epoca Ispettore ingegnere dell’Ufficio Tecnico di Cigliano Vercellese, collaboratore fidato di Cavour per le questioni irrigue e ideatore del piano di allagamento delle pianure vercellesi che sarebbe stato messo in atto nel 1859 per fermare l’avanzata degli Austriaci. La lettera del 29 giugno a cui faceva riferimento Cavour è citata nell’Epistolario cavouriano (Epistolario, 1853, n. 245) a corredo di una lettera del deputato Martini del 17 luglio 1853 di sollecito di una risposta sulle osservazioni di Siméon. La risposta di Cavour è contenuta nella lettera a Martini dei primi di agosto 1853 (Epistolario, 1853, n. 247). La citata lettera del luglio 1853 costituisce un importante documento che permette di far luce sulle complesse e articolate vicende che portarono alla riforma della gestione delle acque irrigue nel Piemonte orientale, e sul ruolo che vi ebbe il deputato Martini, sotto la guida di Cavour.
5) Minuta di telegramma di Cavour a Costantino Nigra a Parigi, senza data (ma 12-16 marzo 1860). Biglietto manoscritto, di mano di Cavour, su carta intestata del Ministero degli Affari Esteri. Il testo riporta schematicamente i risultati parziali del plebiscito per l’annessione al Regno di Sardegna della Toscana, relativi alle province di Pisa, Siena e Livorno, avvenuti l'11-12 marzo 1860 e che sancirono l'unione del territorio al Regno di Sardegna.
6) Minuta di telegramma di Cavour al Ministro di Sardegna a Parigi datata 11 giugno 1860. Biglietto manoscritto su carta semplice. Testo e firma di Cavour. Si tratta della minuta di un telegramma con cui veniva chiesta all’ambasciatore sardo nella capitale francese copia del contratto che legava il signor Oddone con Bischoffshein, da individuare con il banchiere Raphaël Louis Bischoffsheim (1823-1906). Copia del messaggio si trova registrata presso l’Archivio storico del Ministero degli Affari Esteri a Roma, serie Pièces chiffrées, reg. 11 (83), n. 304 (pubblicato nell'Epistolario, 1860, n. 1337). A stretto giro l’ambasciatore Costantino Nigra rispondeva che il contratto era secretato (Epistolario, 1860, n. 1344). Costantino Nigra (1828-1907), filologo, poeta, diplomatico e politico del Regno di Sardegna e poi del Regno d’Italia, nel momento in cui è destinatario di questi due messaggi è ambasciatore del Regno di Sardegna a Parigi, ruolo che svolse con grande competenza e che svolse godendo di un rapporto di strettissima fiducia di Cavour. Le due minute di telegrammi documentano e concorrono a definire le caratteristiche di un momento di intensissima attività politica e diplomatica del Regno di Sardegna, collocandosi nei mesi che intercorrono tra i plebisciti di annessione della Toscana e il difficile momento politici della cessione di Nizza e Savoia alla Francia.
7) Lettera di Cavour all'avvocato Maurice Richard del 21 luglio 1837 manoscritta di una facciata su carta semplice, con indirizzo sul retro. Testo e firma di Cavour. Questa lettera del 21 luglio 1837 anticipa all'avvocato Richard l'intenzione di incontrarlo l'indomani presso il signor Le Roux. Motivo dell'incontro, e del viaggio parigino, era l'incarico dato al giovane Camillo Cavour di occuparsi del patrimonio della zia Victoire de Clermont-Tonnerre, che intendeva liquidare le proprietà possedute in Francia per ripianare debiti e garantirsi una rendita adeguata per la vita torinese. La lettera all'avvocato Richard del 21 luglio 1837 costituisce un documento di grande importanza per far luce su una fase della vita di Camillo Cavour importante per la sua formazione personale, economica e politica. Il documento non risulta conosciuto agli studiosi (si veda F. Ruffini, La giovinezza del conte di Cavour, Torino 1912 e R. Romeo, Cavour e il suo tempo, Bari 1969-1984) e contribuisce a fare luce sulle annotazioni del Diario del 22 luglio 1837 (Camillo Cavour, Diari (1833-1856), a cura di A. Bogge, Roma 1991) e su tutto il periodo parigino di quell'anno.
8) Biglietto di Cavour a Raffaele Busacca, senza data (ma inizio 1860) manoscritto su carta intestata del Ministero degli Affari Esteri. Testo e firma di Cavour. Con questo biglietto Cavour convocava per la discussione di affari urgenti Raffaele Busacca (1810-1893) a quell'epoca ministro delle Finanze del Governo provvisorio della Toscana presieduto da Bettino Ricasoli, in vista della futura annessione al Regno di Sardegna.
Questo biglietto permette di conoscere l'esistenza di un colloquio tra Busacca e Cavour nel periodo precedente l'annessione della Toscana, garantendo agli studiosi la possibilità di una migliore ricostruzione storica del periodo.
9) Lettera di Michele Cavour al cavaliere Brunati del 3 marzo 1837 manoscritta di una facciata su carta semplice, con indirizzo sul retro e timbro. Con questa lettera Michele Benso di Cavour (1781-1850) scriveva al collega consigliere cavaliere Brunati, maggiore del corpo del genio e decurione della città di Torino, per sollecitare la definizione di una questione che stava molto a cuore al giovane figlio, da identificarsi in Camillo.
Localizzazione:
TorinoSedi di conservazione:
- Privato (ente)
Torino
Dichiarazioni:
- dichiarazione di interesse storico
2024/09/16, numero repertorio: 43
I documenti risultano ad oggi per lo più inediti e sconosciuti alla ricerca storica e rappresentano un’importante fonte di informazioni per delineare nel complesso la figura di Camillo Cavour. In special modo, emergono alcuni punti focali: gli eventi del 1837, anno fondamentale della giovinezza di Cavour per il viaggio a Parigi in cui vengono messe alla prova le competenze economiche e politiche del giovane Camillo, l'impegno politico fin dal 1850, anno della nomina a ministro dell'Agricoltura e del Commercio del Regno di Sardegna, e l'azione per il miglioramento dell'agricoltura piemontese e per la realizzazione delle grandi infrastrutture irrigue del Piemonte orientale, che videro Cavour protagonista.